Territorio

Il Carso Classico (matični Kras) è un altopiano calcareo che si estende in direzione nordovest-sudest ed è delimitato da: il fiume Isonzo-Soča (Italia e Slovenia) a nord, il Mare Adriatico ad ovest, le colline di Brkini e la parte inferiore della valle del fiume Reka a sud, e dalla valle del Vipava ad est.

Ha una superficie di 936 km², dei quali 213 km² in territorio italiano e 723 km² in territorio sloveno, con un’inclinazione dolce verso nordovest da 674 m della cima del monte Cocusso - Kokoš al livello del mare, alle sorgenti del Timavo.

L’altopiano è costituito principalmente da rocce calcaree e dolomitiche, con queste ultime che emergono in misura minore e soprattutto nelle colline. L’area comprende 17 comuni, alcuni dei quali nella loro interezza mentre altri solo in parte, come i centri di Trieste e Monfalcone; sul versante italiano sono presenti 12 comuni, mentre su quello sloveno 5. I comuni italiani coinvolgono sia il Carso goriziano (Savogna d’Isonzo - Sovodnje ob Soči, Sagrado, Fogliano Redipuglia, San Pier d’Isonzo, Ronchi dei Legionari, Doberdò del Lago - Doberdob, Monfalcone), che il Carso triestino (Duino-Aurisina – Devin-Nabrežina, Sgonico - Zgonik, Monrupino - Repentabor, Trieste e San Dorligo della Valle-Dolina). I cinque comuni del Carso classico sloveno sono: Sežana, Miren-Kostanjevica, Hrpelje-Kozina, Divača, Komen.

Il geoparco è attraversato da importanti reti infrastrutturali sia sulla direttrice est- ovest che su quella nord-sud. Queste importanti infrastrutture viarie se da un lato favoriscono i collegamenti tra le regioni europee, dall’altro lato accrescono la vulnerabilità ambientale dell’area.
L’ambiente naturale del Carso è caratterizzato da alcuni aspetti peculiari, che mostrano una tipologia completa di ciò che è la carsologia, e che possono essere riassunti nei seguenti punti:

  1. Corsi d’acqua sotterranei, sorgenti e laghi carsici, accompagnati da una ridotta superficie con rete idrografica e dalla scarsa presenza di sistemi vallivi modellati dall’erosione.
  2. Altopiani irregolari e ondulati, con rilievi arrotondati e a cupola ed estese aree pianeggianti, dall’aspetto aspro.
  3. Depressioni chiuse a forma di conca (doline).
  4. Vasti affioramenti rocciosi: Karrenfeld (campi solcati) modellati da varie forme dissolutive, chiamate microforme, per distinguerle dalle macroforme (doline, uvala, polje).
  5. Cavità, pozzi, abissi, grotte, caverne.

L’aspetto morfologico del Carso Classico è caratterizzato anche dall’impostazione tettonica con andamento strutturale dinarico: in Italia questa struttura crea un’ampia anticlinale con un asse avente orientamento nordovest-sudest, ma asimmetrica, cioè con un fianco verticale sud-occidentale e un fianco nord-orientale molto meno inclinato dove si sviluppa l’altopiano carsico.

Grazie alla vicinanza del mare e all’influenza del clima mediterraneo, il Carso è stato continuamente abitato fin dal Paleolitico. A causa degli strati sottili di suolo fertile, superfici spoglie e pietrose e della duratura siccità estiva, lo sfruttamento del territorio è stato tradizionalmente orientato alla pastorizia e all’allevamento del bestiame da stalla. Solo nelle terre più fertili si è sviluppata l’agricoltura, che negli ultimi anni si è distinta per l’eccellenza del vino e dell’olio d’oliva. La città di Trieste, vicina al territorio del Carso Classico, è un importante attrattore per i servizi, il turismo e l’occupazione dei residenti del geoparco.

Il geoturismo ha una lunga tradizione nell’area, legata in particolare – ma non solo - alla presenza di grotte, tra cui spiccano come attrazioni le Grotte di Škocjan e la Grotta Gigante - Briškovska jama.