Il
Carso è una terra viva e ricca.
Ricca
la sua geomorfologia, la sua geodiversità, i segreti del suo sottosuolo, la sua
biodiversità, la sua storia, i suoi panorami, le diversità di paesaggi in così
poco spazio, da sempre attraenti per ricercatori e studiosi lo stanno
finalmente diventando anche per i turisti.
Emarginata
negli ultimi anni, perché troppo ad est per l’ovest e viceversa, la terra del
Carso offre ambiti dove la sua naturale integrità ne è rimasta preservata.
È
la culla della carsologia, è il luogo dove quasi due secoli fa è nato lo studio
del carsismo e da dove è nata la terminologia che è stata poi assimilata dai
fenomeni carsici di tutto il mondo.
Solo l’area
carsica dell’altipiano del Carso-Kras,
in italiano chiamato “Carso Classico” e in sloveno “Carso madre (Matični Kras)”, è il Carso cosiddetto “originario” con l’iniziale
maiuscola.
Il
logo, creato da Paolo Prossen, raccoglie e celebra la ricchezza di questa
terra, per questo motivo è stato scelto di esaltare la C-K, iniziali di quest’area
così ben intrecciata tra natura e patrimonio etnico e culturale.
Esse
racchiudono, nelle loro forme e nei loro colori, le chiare rocce degli strati
di calcare ricchi di fossili di Rudiste, le falesie sul Golfo di Trieste,
propaggine occidentale di quell’anticlinale bordata dal rosso dello scotano, a
ricordare il trust che la delimita, le colline e le doline, il verde dei prati
e dei bassi arbusti, verde come il colore del Cretacico, epoca in cui si è
formato, le grotte e le loro acque sotterranee che incontrano l’Adriatico. Ogni singola lettera
del logotipo, illuminata dalla luce del sole, è abbinata ad un colore che
ricorda un elemento del Carso e
racconta di un dialogo tra le sue due lingue, lo sloveno e l’italiano, che si
incrociano in questa unica, incredibile striscia di terra, ricca di unicità.
Il
marchio è un invito a scoprire il Carso, seguendo i percorsi del suo geoparco.