Acque sotterranee

Nelle case di Trieste così come in quelle del Carso sloveno e italiano, quando si apre il rubinetto, escono acque che hanno storie e origini diverse. Una parte di esse proviene dai sistemi di acquiferi della Pianura Isontina, estratte a circa 150-200 m di profondità, ma considerevole è anche il contributo dovuto alle acque ipogee del Carso Classico: il 100% di quelle dell’acquedotto sloveno e circa il 20% di quelle italiane.

Le acque sono contenute all’interno dell’idrostruttura carsica e fluiscono attraverso i grandi condotti e le miriadi di piccole fratture che suddividono l’ammasso roccioso carbonatico. Il Carso Classico si estende su un area di circa 750 km2 dal fiume Isonzo al mare Adriatico e fino all’abitato di Postumia. Formalmente è suddiviso tra Italia e Slovenia, ma è invece sede di un unico acquifero che non ha confine e che è alimentato dalle precipitazioni, dalle perdite dell’acquifero alluvionale della piana dell’Isonzo e dalle acque del fiume Reka, che dal momento in cui si inabissa presso le grotte di San Canziano prende il nome di Timavo.

Da un punto di vista idrogeologico l’acquifero è caratterizzato dalla presenza di due litotipi: le rocce carbonatiche, estremamente carsificate e ad elevata permeabilità per fessurazione e carsimo, ed il flysch, caratterizzato complessivamente da bassa permeabilità. Il forte contrasto di permeabilità tra queste due unità litologiche congiuntamente ai gradienti idraulici che si generano in seno al Carso giocano un ruolo importante nelle modalità di ricarica, di deflusso e di emersione delle acque dal sistema.

I fianchi settentrionale e meridionale in flysch dell’anticlinorio, costituiscono due barriere laterali e continue alla carsificazione, delimitando pertanto l’idrostruttura carsica, che in linea di massima può essere suddivisa in 3 settori:

  • aree degli inghiottitoi presenti nei settori nord-occidentali e sudorientali, dove le acque superficiali provenienti da bacini non carsici (Isonzo-Vipacco, Raša e Reka) vengono inghiottite in profondità e vanno ad alimentare le acque della falda carsica (alimentazione allogenica);
  • altopiano del Carso Classico dove si regista l’infiltrazione diffusa delle precipitazioni (alimentazione autogenica);
  • stretta fascia lungo la costa del Golfo di Trieste da Aurisina a Monfalcone dove le acque riemergono dando vita ad un articolato sistema di laghi e sorgenti.


Fonte: Le acque del Carso Classico. Progetto Hydrokarst Vodonosnik/Klasičnega Krasa. Projekt Hydrokarst